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 La
sala di regia audio e video che è stata realizzata all'Ipsia
 Da
sin., Armando Pietrella, Francesco Licheri e Annibale
Gaspardini
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«I nostri alunni trovano subito
lavoro» Presentato il Centro risorse dell'Ipsia per
battere la dispersione scolastica Il direttore regionale:
«Scuola d'eccellenza contro gli abbandoni»
Antonio Bassu
NUORO. All'inaugurazione del
Centro risorse contro la dispersione scolastica, una tra le più alte
in Italia per la provincia di Nuoro con un tasso pari al 35%, erano
presenti le più alte autoritàcittadine, insieme al direttore
generale regionale del ministero della Pubblica istruzione Armando
Pietrella e al vescovo monsignor Pietro Meloni. Lo ha realizzato
l'istituto superiore nuorese dell'Ipsia, nel quartiere di Su
Nuraghe, utilizzando i fondi europei per lo sviluppo
regionale. «Il Centro contro la dispersione scolastica e
l'emarginazione sociale - ha detto il dirigente scolastico
dell'Ipsia Annibale Gaspardini - mette in condizioni i nostri
allievi, al termine del corso, di essere subito immessi nel mondo
del lavoro. Accade, addirittura, che diverse aziende li cooptino
ancor prima di concludere. Gli iscritti, dunque, sono in crescita
nei settori dell'informatica e dell'elettrotecnica. Lo sono pure un
certo numero di adulti che avevano abbandonato la scuola e che ora
intendono recuperare il tempo perduto, ma che hanno la vocazione al
fare e la voglia di garantirsi un futuro più sereno». A
ratificare entusisiasticamente le nuove direttrici didattiche è
stato il presidente della provincia Francesco Licheri, che vede bene
questo genere di scuola aperta al territorio, soprattutto perchè
basa la propria azione pedagogica e operativa sulla formazione
pratica, seguendo uno standard di tipo "americano". «Da qui la
necessitàdi essere pragmatici, ma anche coerenti con la necessità,
soprattutto in provincia di Nuoro - ha detto Licheri - di avere a
disposizione strutture scolastiche efficienti e attrezzature di
qualità. L'ente Provincia, pertanto, faràla sua parte, mettendo a
disposizione puna quota delle risorse. Cosa che, nel contempo,
dovranno fare lo Stato e la Regione. Soprattutto quest'ultima,
intercettando la maggiore quantitàpossibile di fondi del Quadro
comunitario di sostegno». Dello stesso avviso si è dichiarato
l'assessore regionale ai lavori pubblici Silvestro Ladu, che non ha
mancato di sottolineare che la Regione ha impegnato, nel settore
della scuola, fondi per 300 miliardi di lire. Per quanto concerne
l'Ipsia e il Centro contro la dispersione, che la trovato oltremodo
interessante, ha promesso il suo aiuto, giusto perchè l'attivitàdel
centro produce buoni risultati. Il direttore generale della
scuola sarda Armando Pietrella ha rivolto un invito a tutti gli enti
istituzionali e ai lavoratori del settore scolastico, a lavorare in
modo sinergico per creare le condizioni migliori per stimolare il
ritorno dei giovani che avevano abbandonato gli studi e che in
Sardegna raggiungono un numero considerevole. La scuola,
sostanzialmente, deve continuare ad avere sempre un ruolo
fondamentale nella formazione e nel completamento dei giovani che
domani devono diventare soggetti attivi, opportunamente qualificati,
nel mondo del lavoro. «E' necessario - ha detto Pietrella - di fare
una scuola sarda di eccellenza, impegnando i governi centrale e
regionale e combattere e sconfiggere la dispersione e la mortalitÃÂ
scolastiche, che comunque non possono essere attribuite solo al
pendolarismo studentesco. Occorre, pertanto, dare corso a nuove
forme di collaborazione tra la scuola, la Chiesa, gli enti locali e
le associazioni di volontariato. Tenuto conto che oggi i giovani
sono al centro di un impressionante bombardamento di messaggi
multimediatici in generale». Hanno infine portato il saluto alla
vasta assemblea degli allievi e docenti dell'Ipsia, il vescovo
monsignor Pietro Meloni, il provveditore agli studi Enrico Tocco,
l'assessore comunale alla pubblica istruzione Teresa Pintori.
Quest'ultima ha comunicato che sono stati messi a punto due
progetti, a proposito di dispersione scolastica, che coinvolgeranno
in una prima fase le scuole elementari e medie, e successivamente
gli istituti superiori.
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